Per semplificare, si può dire che l’equazione del tempo è la differenza fra tempo solare reale e tempo civile (o meglio, solare medio). Cioè fra l’orario riscontrato dalla posizione visibile del Sole e quello indicato da un orologio. Infatti, se per convenzione una giornata è lunga esattamente 24 ore, nella realtà dura fino a un quarto d’ora circa in più o in meno, a seconda del periodo dell’anno — a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre, dell’orbita ellittica della Terra e della sua velocità variabile.
Così, rispetto al tempo solare, il tempo civile raggiunge un anticipo di 14 minuti circa attorno al 12 febbraio, e un ritardo di oltre 16 minuti ai primi di novembre (impossibile fornire dati rigorosamente esatti perché variano di anno in anno), mentre i due presentano pari durata solo quattro volte nell’arco dei 12 mesi (15 aprile, 15 giugno, 1° settembre e 25 dicembre). Per ovviare a queste differenze, il calendario gregoriano prevede quindi un giorno in più alla fine di febbraio, ogni 4 anni; e negli ultimi decenni, con l’avvento dei precisissimi orologi atomici, periodicamente viene aggiunto un secondo in più all’anno, il cosiddetto «secondo intercalare» (l’ultima volta è stato il 31 dicembre 2016).
Del fenomeno, noto fin dall’antichità, si sono occupati numerosi astronomi, tra cui l’olandese Christiaan Huygens (1629/1695), il primo a studiarne i valori medi e a pubblicarli in apposite tabelle. Del resto, in passato, conoscere l’equazione del tempo era davvero fondamentale, perché serviva per calcolare la longitudine: un problema di vitale importanza quando ci si trovava su una nave, in mare aperto, e si dovevano compiere misurazioni il più possibile accurate, dato che un secondo di scarto comportava un errore di posizione di quasi 500 metri.
Lo sapeva bene anche Abraham-Louis Breguet, che realizzò gli orologi con equazione del tempo più elaborati dell’epoca e divenne, nel 1814, membro del Bureau des Longitudes di Parigi, quindi Horloger de la Marine Royale, l’anno successivo. Si rifà proprio a questa tradizione il nuovo Breguet Marine Équation Marchante 5887 (tra gli orologi di lusso più blasonati ), in cui l’equazione del tempo è governata dalla consueta camma a forma di 8, riproduzione meccanica dell’analemma (la curva geometrica che rappresenta il percorso compiuto dal Sole in una determinata località, visto sempre alla stessa ora nei diversi giorni dell’anno, e la cui forma ha probabilmente ispirato il simbolo dell’infinito, come rimando alla perenne ciclicità delle stagioni).
Diversamente dal solito, però, l’equazione del tempo non è riportata in un apposito settore o contatore sussidiario, ma è indicata con due lancette distinte dei minuti. Quindi è «marciante», appunto. Da notare che la lancetta dei minuti solari, riconoscibile perché decorata con un cerchio dorato e sfaccettato che evoca proprio il Sole, deve procedere sul quadrante proprio come la lancetta dei minuti civili, ma contemporaneamente deve discostarsi da questa di un intervallo variabile secondo l’analemma. Il che implica la presenza di un differenziale, capace di mediare il tempo definito dalla ruota dei minuti civili con quello derivato dalla leva a contatto con la camma dell’equazione. Non solo. Il calibro 581DR a carica automatica, racchiuso nella cassa di 43,9 mm di diametro realizzata in platino (227.700 euro) oppure in oro rosa, è dotato anche di un’altra complicazione astronomica: il calendario perpetuo, visualizzato sul quadrante con il datario a lancetta, i giorni della settimana e dei mesi a finestrella, le cui informazioni vanno a integrare quelle dell’equazione del tempo.
Altre caratteristiche di rilievo: il tourbillon a 60 secondi, che è fornito di una leggera gabbia in titanio, bilanciere Breguet con frequenza di 28.800 Alternanze/ora, spirale in silicio, ruota di scappamento sempre in silicio, come pure i corni dell’àncora laterale invertita; i 57 rubini; la massa oscillante periferica e 80 ore di autonomia, riportata fra il 7 e l’8.
I ponti, interamente cesellati, riproducono il Royal Louis, il primo vascello della Marina Reale francese a fine ‘700. Sul bariletto è incisa la rosa dei venti. La decorazione a tema nautico è ben visibile grazie alla massa oscillante periferica La camma di equazione, molto sottile, è coassiale al tourbillon e sovrastata da un disco in vetro zaffiro, che ne segue il profilo a 8 e riporta l’indicazione dei 12 mesi. Serve anche per la correzione dell’equazione del tempo mensile.
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